Lo stupore, il precursore di un processo virtuoso

Lavorare nell’ambito della formazione degli adulti, in particolare all’interno delle organizzazioni, può offrire l’impagabile opportunità di essere a contatto con un’emozione talvolta misconosciuta, talaltra temuta (forse perché espone la nostra parte bambina ad occhi indiscreti), sto parlando dello STUPORE.

Una formazione di tipo esperienziale consente alle persone coinvolte di fare delle scoperte, innanzi tutto su sé stesse, lo stupore provato difronte a queste novità costituisce un vero e proprio volano per il processo di apprendimento.

L’avvio del processo avviene nel tratto sotto-corticale del nostro cervello. Si tratta di una risposta di vigilanza del nostro sistema nervoso autonomo, simpatico e para-simpatico. Questa reazione incontrollata libera alcuni neuro-trasmettitori ed ormoni che favoriscono il benessere dell’individuo e la sua propensione a mettersi in gioco.

Il secondo passaggio appartiene alla fase di “mentalizzazione” dell’emozione provata ed attiva il circuito dei sentimenti, mettendoli in collegamento con il bagaglio delle proprie esperienze e con tutto l’archivio dei nostri ricordi. Tutto ciò spesso genera commozione dato il lasso di tempo, talvolta davvero molto lungo, dall’ultima volta che ci si è concessi la possibilità di provare un sincero stupore.

Il terzo step ci mette in contatto con l’altro, con i colleghi in formazione, con i docenti formatori, in modo del tutto recettivo. Diminuiscono notevolmente le resistenze mentre, dall’altro lato, aumentano le capacità attentive, la recettività verso le proposte, la propensione al cambiamento, sino al desiderio di sperimentare sul campo al più presto le nozioni apprese.

Funziona sempre questo processo? Dipende. Ciò che è fondamentale è il modo di essere del formatore. Dato per scontato che siano stati assolti i compiti da parte sua nel “sapere, saper fare, sapere essere” ciò che farà la differenza sarà proprio il suo modo di essere e di porsi nei confronti degli adulti in formazione.  Fornire alle persone lo spazio per condividere e per sperimentarsi in un clima non giudicante è una condizione irrinunciabile. Un valore aggiunto può essere certamente rappresentato dall’ essere ciò che dico. In sostanza ciò che si tenta di far passare non si è appreso solo dai libri, ma appartiene al background esperienziale del formatore.

Gianpietro Buiatti

Psychologist & Motivational Trainer

 

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